Inizio dell'anno di grazia 1989, Keith mette poche cose in valigia e dice a
sua moglie Patty: "Torno domani o tra qualche settimana..."
Questo era il mood
che aleggiava intorno agli Stones alla fine dei "maledetti" eighties, anni che
avevano visto l'ego di Mick a petto in fuori che reclamava gli onori dovuti
alla piu' grande Rockstar del secolo, la quale aveva tentato di lasciare in
braghe di tela i suoi compari gettandosi a capofitto in una carriera solista
che sfortunatamente per lui e direi fortunatamente per noi non andò come
sperato, giusto per usare un eufemismo, e quindi il buon Mick dovette tornare
mestamente all'ovile con tutto ciò che una simile situazione comportava nei già
fragili equilibri di una Band che era al limite dell'implosione tra la tardiva
incursione di Charlie nell'eroina e nell'alcool, il pessimo stato psico-fisico
di Ronnie prostrato da alcool e droghe varie, l'insofferenza di Bill che da
almeno un decennio ne aveva piene le scatole e il rancore di Keith verso il
vecchio compare che aveva osato mettere a repentaglio la sopravvivenza della
loro creatura.
In questo contesto grigio e nebuloso i Glimmer Twins si
ritrovarono dopo tre anni di nuovo insieme, e come spesso accade quando si
tratta dei Rolling Stones, di lì a un battito di ciglia si materializzò il
miracolo: nel giro di un paio di giorni dall'arrivo di Keith, lui e Mick avevano
già messo assieme cinque o sei canzoni, seduti sulla terrazza del loro Hotel,
armati di chitarre, una tastiera e un registratore, più una buona scorta di
bevande lavorarono quasi ininterrottamente fino a Febbraio inoltrato con buona
pace della moglie di Keith!
Alla fine i Glimmer se ne tornarono dal soggiorno alle Barbados con almeno una
dozzina di pezzi belli e pronti, più un numero imprecisato di riff ed idee
sulle quali poter lavorare in seguito insieme al resto della band.
Le tracce di base di quello che divenne "Steel Wheels" vennero registrate in
cinque settimane di intenso lavoro agli Air Studios di Montserrat, e quindi
mixate allo Studio 2 degli Olympic di Londra; venne registrata pure una cover
di "For Your Precious Love" di Jimmy Butler che però poi non venne inserita
nell'album: un vero peccato secondo il sottoscritto!
Da ricordare la situazione
di Bill, il quale in procinto di convolare a nozze con la diciannovenne
fidanzata Mandy Smith, anch'ella arruolata nello showbiz in qualità di cantante
pop, mancò parecchie sedute di registrazione sia per i preparativi delle nozze
sia per cercare di tener lontano il piu' possibile giornalisti e paparazzi che
erano pronti ad invadere la piccola Isola Caraibica scelta come base dalla
band, il risultato fu che Ronnie suonò il basso in quattro pezzi, Bill si
sposò, dopo un anno e mezzo divorziò e poco dopo annunciò l'addio agli Stones.
Pubblicato nel mese di Settembre, "Steel wheels" venne salutato da molti come
il tanto a lungo atteso ritorno degli Stones alla grandezza...
Non fu proprio
così, perlomeno per chi scrive queste righe cercando di essere il più onesto e
imparziale possibile cercando di frenare l'amore incondizionato e spesso cieco
dell'innamorato... Il disco era sì pervaso da un'auspicata ventata di rinnovato
entusiasmo che sfociava addirittura in qualche esperimento molto ben riuscito,
come l'incursione in terra Marocchina a vent'anni dalla morte di Brian per
jammare coi Maestri di Jajouka che tanto egli aveva amato, ma alla fine dei
conti il disco risultava nel suo insieme più frutto del mestiere che non di
un'autentica ispirazione, quasi un pretesto per poter rispolverare il glorioso
marchio e portarlo in giro per il mondo raccogliendo onori e soldi a vagonate
dopo un'eutanasia durata almeno un lustro.
Un lavoro di classe e mestiere messi
insieme, fluido e gradevole, molto al passo coi tempi e una qualità generale
piuttosto buona senza vere e proprie cadute di tono come in altri recenti
lavori, ma forse troppo "pulito" e levigato, scelta probabilmente fatta per
compiacere il pubblico americano che da sempre predilige certi suoni
"smussati", ma a conti fatti con l'aria che tirava c'è da che rallegrarsi, il
carrozzone si è riavviato: Ladies and gentlemen, prendete posto... stà per avere
inizio il Secondo Atto!
Sad Sad Sad - Ritmo assatanato e riff ad opera di Keith per la dichiarazione d'intenti della
Band tutta: "Siamo tornati e facciamo sul serio!"
L'energia è davvero
ammirevole, convincente il cantato di Mick con Ronnie che sostituisce Bill al
basso.
Il brano uscì come singolo in Olanda con il lato "B" "Blinded By Love".
Mixed Emotions -
Ovvero "Mick's Emotions" come la ribattezzò scherzosamente Keith, ritenendo il
brano una risposta alle lamentele espresse da lui nei confronti del socio
"seppelliamo l'ascia di guerra, cancelliamo il passato..." e quindi una
risposta in musica alla sua "You Don't Move Me" apparsa l'anno prima sul suo
primo album solista.
Non è dello stesso avviso Mick, il quale ha sempre
dichiarato che il brano non ha nulla a che vedere con Keith ma che gli fu
ispirato da una ragazza di sua conoscenza.
Comunque, quale che sia la verità, il
brano risulta convincente con le sue chitarre swinganti e il coro che intona
"Non sei la sola!" dando al brano un tocco di pathos.
Ancora una volta valido il
vecchio modo di registrare usato fin dai tempi di "Exile": traccia di base
registrata praticamente in diretta riuniti in cerchio attorno a pochi microfoni!
Il brano fu scelto come singolo di lancio dell'album e fu fatto uscire sul
mercato il 17/08/89 raggiungendo la posizione N° 5 negli USA e N° 36 in patria
con l'inedito "Fancyman Blues" come lato "B".
Terrifying -
Un pezzo dove si sente la mano di Mick nel concepimento; l'incedere funk-Jazzy
che sembra sfociare quasi nella dance con una forte matrice nera. Ottimo il solo
di tromba finale affidata a Roddy Corimer dei Kick Horns.
Gran lavoro anche
della sezione ritmica con Bill che qui fa una delle sue ultime apparizioni al
basso.
Il brano fu scelto come quarto e ultimo singolo il 26/07/90 (quinto se
comprendiamo "Sad Sad Sad" uscito solo in Olanda) con "Rock And A Hard
Place" come retro e arrivò sotanto all'82° posto delle classifiche del Regno
Unito restandoci una sola settimana.
Hold On To Your Hat -
Chitarre alla velocità della luce, forse un pelino di troppo, finendo così con
lo strafare obbligando la sezione ritmica ad un superlavoro (ancora Ronnie al
posto di Bill al basso).
Ma forse ci voleva, per tirare un sospiro di sollievo
dopo i suoni fin troppo levigati che lo precedono, un momento di grezza e
scatenata vitalità e un monito al rock business tutto per dimostrare che erano
ancora in grado di rockeggiare in maniera convincente.
Riff di Keith ispirato
dal suo idolo di gioventù: Mr.Chuck Berry, ma traccia di base buttata giù dal
solo Mick con l'aiuto di Charlie che sviluppò a lungo il pattern ritmico giusto
da usare fino allo sfinimento; una "fight song" che avrebbe fatto la sua porca
figura in un album come "Dirty work".
Mick canta incazzatissimo contro non si
capisce chi, e suona una tagliente parte di chitarra contribuendo all'urgenza
del brano.
Hearts For Sale -
Il miglio pezzo dell'album insieme a "Continental Drift" e alla malinconica
ballata di Keith che chiude il disco...
Su un groove Rhythm'n'Blues, la chitarra
perentoria e granitica di Keith si staglia autorevole e austera con echi funky
in sottofondo, con un breve guizzo di Mick all'armonica che e' la ciliegina
sulla torta di un brano superbo. Matt Clifford suona le tastiere.
Blinded By Love -
Omaggio della Band al Tex-Mex, brano sostenuto in maniera ottima dal fiddle e
dal mandolino di Phil Beer che da anima a questa affascinante ballata acustica
spruzzata di country e musica di confine. Ritmi rilassati con delicati arpeggi
di chitarra e una prestazione vocale ad opera di Mick sobria e piena di gusto.
Il testo parla della "cecità" provocata dall'amore, citando una serie di
personaggi storici caduti in disgrazia a causa di tale sentimento.
Per questo
brano Chris Jagger, fratello di Mick, fu accreditato come "redattore
letterario".
Rock And A Hard Place -
Rock'n'roll contaminato dalla Black music, sezione ritmica in ghingheri per
uno dei rari pezzi "impegnati" dei Rolling che qui parlano della fame nel Mondo.
Il pezzo, che avrebbe dovuto essere intitolato "Steel Wheels", nome dato poi
all'intero album, fu uno dei primi registrati durante le sessions con Mick che
vi suona la chitarra e Matt Clifford le tastiere, il suono e' molto
"radiofonico" con una grande prova di Bill al basso e un imponente muro del
suono con le tre chitarre di Keith, Ronnie e Mick a fondersi, ma nonostante ciò
il suono risulta troppo "cristallino" ed etereo, pulito e levigato e a dispetto
di tutto il potenziale emotivo investitovi, il brano non riesce ad essere
convincente lasciando un senso di incompiuto.
Comunque fu scelto come secondo
singolo dell'album il 20/11/89 andando al N° 23 negli USA e solo al N° 63 nel
regno Unito.
Can't Be Seen -
Storia di amori proibiti nelle parole di Keith per quello che sarebbe potuto
benissimo essere un brano fuoriuscito dalle sessions di "Talk Is Cheap" coi
Winos.
E' un inno fuorilegge, affascinante e sgraziato, con una sfumatura nella
voce che intriga e ammalia, ricordo che all'epoca dell'acquisto dell'album
quand'ero poco più che ventenne, la voce di Keith, il cantato sopratutto in
questo pezzo mi stregarono proprio facendomi proprio andare "in fissa" con
questo brano che all'epoca divideva con "Continental Drift" le mie preferenze,
poi però quando c'era da fare qualche audiocassetta per qualche tipa era sempre
"Slipping Away" a finirci dentro!
Almost Hear You Sigh -
Melodia e sensualità in questa ballata in uptempo a firma
Jagger/Richards/Jordan; mentre Keith pizzica un'acustica, Mick offre una
prestazione vocale commovente.
Il brano nasce da una collaborazione tra Keith e
il suo amico Steve Jordan, suo compagno negli X-Pensive Winos dove suonava la
batteria; era uno scarto di "Talk Is Cheap" portato in dote da Keith alle
Barbados, poi Mick riscrisse in gran parte il testo con l'aiuto del fratello
Chris anche qui accreditato come "redattore letterario" del brano.
Matt Clifford
e' al piano e alle tastiere e solo piu' tardi vengono aggiunti degli overdubs
di Chuck Leavell.
Il brano fu fatto uscire come terzo singolo in promozione
all'album uscendo prima il 23/01/90 negli USA raggiungendo il N° 50 e
successivamente il 16/06/90 nel Regno Unito dove arrivò fino alla posizione N°
31.
Continental Drift -
Brano affascinante e trascinante registrato a Tangeri in Marocco con l'ausilio
dei Maestri di Joujouka che con i loro fiati e le loro percussioni danno un
sapore selvaggio e primordiale al brano facendo riaffiorare l'anima di Brian a
cui è dedicato il progetto.
L'idea di collaborare coi Maestri Musici di Jajouka
venne a Mick mentre scriveva il testo del pezzo, e per una bizzarra
coincidenza, poco tempo dopo ricevette una lettera da Bachir Attar che aveva
conosciuto Brian sulle colline di Joujouka a soli sette anni d'età, e ora Attar
era diventato il Capo della tribù di musicisti e avrebbe avuto piacere che Mick
si fosse recato a fargli visita.
Così i Glimmer twins si recarono a Joujouka, paesino distante da Tangeri un
paio d'ore e alla fine dovettero portare i musicisti a Tangeri dove c'era
energia elettrica a sufficienza per l'equipaggiamento che si erano portati
dietro, e questi arrivarono con indosso lunghe tuniche marroni col cappuccio e
piccoli turbanti gialli eseguendo le loro musiche ipnotiche e minimali sulla
base di un nastro preregistrato realizzato durante le sessions agli AIR Studios
di Montserrat.
Il rumore metallico che si sente all'inizio del brano e' prodotto
da Keith che struscia un coltello lungo la catena di una bicicletta.
Il brano e'
completato da una drum-machine e un sintetizzatore Korg con Matt Clifford che
si dette un gran da fare a programmare il synth ed è di fatti il co-arrangiatore del brano; Charlie aggiunse in un secondo momento degli overdubs di
batteria e Ronnie si aggiunse come doppio basso a quello stratosferico di Bill:
Voilà un altro grande pezzo dei Rolling Stones ...Chapeau!
Break The Spell -
Col titolo provvisorio di "Call Girl Blues", segna il ritorno al Blues del
Delta con Mick che soffia da par suo nell'armonica definendo il brano e
dandogli un andamento sbilenco e retrò coadiuvato dal dobro di Ronnie, dalla
chitarra di Keith e dalle tastiere di Matt Clifford; l'atmosfera è volutamente
sinistra e fa di questo Blues atipico e sghembo un piccolo gioiellino.
Slipping Away -
Altra perla del disco, una ballata notturna e sofferta di Keith con la sua
voce stupendamente sgraziata che è uno strumento aggiunto, stavolta si riflette
sulla mortalità, accompagnato da un'ammiccante sezione fiati che da al brano un
incedere malinconico e straniante e forse non è un caso che sia stata posta in
chiusura del disco come ultimo brano "Bè, è solo un'altra canzone, ma stà
scivolando via..."
Un paio d'anni dopo lo farà anche William Perks in arte Bill
Wyman dopo tre decadi di gloria e classe passati ad essere la metà della
sezione ritmica più cazzuta dell'Universo, si prenderà l'abitudine di
"tollerare" le escursioni esterne al gruppo dei vari membri, passerà sempre
piu' tempo tra un album e un altro, ci saranno tour sempre più mastodontici e
plissettati che accresceranno le loro finanze all'inverosimile, e
irrimediabilmente, quasi fisiologicamente, a poco a poco scivolerà via quel
sacro fuoco e quella magia che una volta li accompagnava in ogni loro azione e
che col tempo diventerà sempre più una generosa musa compagna fidata di qualche
sera, ma quando ancora succede, quelle volte che succede, e' ancora la magia
più inarrivabile del mondo, gli ingredienti? Il vecchio cuore di Keith e il
lampo di genio di Mick, un'occhiata con Charlie, la risata di Ronnie e il gioco
è fatto: Signore e Signori il sole, la luna e ...I Rolling Stones...E vi pare
poco?!
Mailexile
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