Rolling Stones Italia - Discografia Ufficiale - Black & Blue 1976


1976 BLACK AND BLUE

 

 

 

1 Hot Stuff
2 Hand Of Fate
3 Cherry Oh Baby
4 Memory Motel
5 Hey Negrita
6 Melody
7 Fool To Cry
8 Crazy Mama

 


 

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Etichetta:

Rolling Stones Records / Virgin

Data di pubblicazione:

23 Aprile 1976

Formazione band:

Mick Jagger: Voce

Keith Richards: Chitarre

Charlie Watts: Batteria

Bill Wyman: Basso

Altri musicisti:

Ron Wood - Chitarre
Wayne Perkins - Chitarre
Harvey Mandel - Chitarre
Ian Stewart - Percussioni

Billy Preston - Organo, piano, tastiere, voci
Nicky Hopkins - Organo, tastiere
Ollie Brown – Percussion
i
 

Registrato:

6 – 15 Dicembre 74: Musicland Studios, Munich, West Germany
22 Gennaio - 9 Febbraio 75: Rolling Stones Mobile Unit, Rotterdam, Netherlands
25 Marzo - 4 Aprile 75: Musicland Studios, Munich, West Germany

 



"This is the first MEANINGLESS Stones album, and thank God..."

Lester Bangs


Eccolo, alla fine arriva anche per gli Stones il primo disco assolutamente superfluo, e per questo indispensabile. Sebbene superficialmente questo rimane un disco trascurabile, è allo stesso tempo un lavoro esemplare di questo gruppo, per due motivi: uno è la coerenza di portare avanti l'idea originale, la volontà di riproporre la musica nera, non solo restando attaccati alle sue origini, ma seguendola nei suoi percorsi attuali, che nella metà degli anni settanta erano rappresentati dal funky, che stava già diventando discomusic, e dal reagge. In un momento di crisi il gruppo si affida più che mai alla black music, facendola però propria e piegandola alle proprie esigenze.
L'altro motivo è la genialità, o forse solo l'opportunismo, di trasformare le audizioni mirate alla ricerca di un nuovo chitarrista in un disco che addirittura sarebbe potuto diventare un enciclopedia dei chitarristi rock, dato che a quelle sessions parteciparono (o avrebbero dovuto partecipare) nomi come Jeff Beck, Eric Clapton, Peter Frampton e Rory Gallagher.

Si inaugura una nuova era per gli Stones: non solo non c'è più Jimmy Miller, e i Glimmer twins ormai hanno imparato a gestire la produzione, ma è andato via Mick Taylor, che tanto aveva contribuito alla riuscita dei capolavori del periodo d'oro.
Qui di capolavori non c'è traccia. Certo forse neanche in Exile c'erano, però se Exile ha una sua uniformità, un fil-rouge (forse solo apparente) nonostante la ricchezza di stili proposti, questo è un disco molto eterogeneo, che però a differenza di Goat's Head Soup e IORR, i quali sembravano chiudere un pò stancamente l'era magica che va da Beggar's Banquet a Exile, manifesta più voglia di provare qualcosa di nuovo, dovuta forse alla necessità di reagire in qualche modo ai cambiamenti interni ed esterni.

L'album esce nel mezzo del tour 1975-76, pochi giorni prima del debutto Europeo da Francoforte, qualche brano viene inserito nelle scalette di quei concerti, e alla fine dello stesso Ronnie Wood diventerà a tutti gli effetti un membro fisso nei Rolling Stones.

La foto di copertina e' stata scattata a Sanibel Island, Florida il 27 Gennaio 76, Ronnie fu chiamato all'ultimo minuto da Keith che gli disse "senò non sarai in copertina"

Curiosità: l'album fu pubblicizzato con un cartellone pubblicitario che riproduceva la modella Anita Russell, contusa e legata, con la frase: "I'm Black and Blue from the Rolling Stones — and I love it!" Il cartellone fu poi rimosso dopo le proteste di un gruppo di femministe.


Hot Stuff - Un funky che preannuncia l'interesse per la disco music – verosimilmente di Mick Jagger – che sarebbe poi sfociato con grande successo in Miss You un paio d'anni piu tardi.

Hand Of Fate - Un rock stoniano al 100%, dove risalta soprattutto la splendida chitarra di Wayne Perkins, con un fraseggio e un lirismo che riescono nell'arduo compito di non fare rimpiangere Taylor.

Cherry Oh Baby - Nei primissimi anni 70 il reagge cominciava a conquistare il mondo musicale e molti grandi del rock, dagli Zeppelin a Clapton, se ne invaghirono. Anche gli stones cominciano ad approcciarlo, cimentandosi qui con una cover di Eric Donaldson.

Memory Motel - Un brano nato dall'assemblaggio di due canzoni (o meglio idee di canzoni) separate, una di Jagger e una di Richards, che infatti si dividono anche la parte vocale.

Hey Negrita - Un altro brano dance nel senso più puro del termine; qua siamo di nuovo in prossimità dei caraibi, Ron Wood si presenta alle session addirittura con un proprio riff, e se lo lascia pure rubare: forse anche per questo la scelta ricade su di lui.
Sulle note di copertina: "Inspiration by Ronnie Wood"

Melody - Un brano dall'atmosfera jazzata, dalla lunghezza estenuante, emblematico di come stesse diventando ingombrante la presenza di Billy Preston, che di fatti di lì a poco sarebbe stato licenziato.
(Inspiration by Billy Preston)

Fool To Cry - Falsetto di Jagger ballata caratterizzata dal falsetto di Jagger, che da pieno sfogo qui al suo lato più sentimentale. La canzone e' dedicata a Jade la figlia di Mick e Bianca. Essendo uscita come singolo, forse un tentativo fallito di ripetere il successo di Angie, fallito solo dal punto di vista commerciale vista la qualità del brano.

Crazy Mama - Si chiude in pieno stile rollingstoniano, quando gli stones decidono di fare gli stones sono quasi una parodia di sé stessi. La voce è sguaiata il giusto, chitarre la fanno di nuovo da padrone: comincia qui quell'arte dell'intreccio che andrà a caratterizzare i momenti migliori degli anni a venire.

  
Il promo pubblicitario con Anita Russell e il singolo Fool To Cry / Crazy Mama


Zac

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