Rolling Stones Italia - Discografia Ufficiale - Goat's Head Soup 1973


1973
GOAT'S HEAD SOUP

 

 

 

1 Dancing With Mr. D
2 100 Years Ago
3 Coming Down Again
4 Doo Doo Doo Doo Doo (Heartbreaker)
5 Angie
6 Silver Train
7 Hide Your Love
8 Winter
9 Can You Hear The Music
10 Star Star

 


 

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Etichetta:

Virgin

Data di pubblicazione:

31 Agosto 1973

Formazione band:

Mick Jagger: Voce

Keith Richards: Chitarra

Charlie Watts: Batteria

Bill Wyman: Basso

Mick Taylor: Chitarra

Altri musicisti:

Billy Preston - Piano, tastiera, voci
Nicky Hopkins - Piano, tastiera

Ian Stewart - Piano, tastiere

Jim Horn - Flauto, Sax
Bobby Keys - Sax

Chuck Findley - Tromba
Nick Harrison - Violini
Jim Price - Piano, corno
Jimmy Miller - Percussioni, produttore
Nik Pascal Raicevic - Percussioni
Rebop - Percussioni



Note:

E ora i Rolling Stones hanno tutto e possono ottenere tutto.
Escono da un'album che li consacra la "più grande Rock”N”Roll band del mondo" un tour sold out ovunque, un'enourage mai visto e ...tanta desolazione!!!
Non è facile restare fedeli all'ispirazione che li ha portati alla realizzazione di uno dei più grandi album rock della storia, di mezzo ci sono troppe cose.
Innanzitutto l'ostacolo della conclamata tossicità di Richards, che lo chiude in un cerchio di bizzarra apatia creando screzi con tutti e tutto ma soprattutto con Jagger, ormai troppo impegnato con la sua nuova moglie Bianca a frequentare il jet set dimenticandosi di essere uno Stones.
Nel mentre un Taylor cova l'abbandono e un Wyman sempre più in disparte.
A tutto questo si cerca un rimedio mandando per un sopralluogo il fedele Andy Johns in Giamaica, l'illusoria isola della felicità dove in teoria si dovrebbe ritrovare l'armonia e l'ispirazione bruciata negli ultimi mesi.

Nonostante nulla corrisponda ai criteri standard tecnici della band e ripartito per Londra con la promessa che al suo ritorno tutto si sarebbe sistemato, Johns dà il suo ok per lo studio Dynamic Sound Studio di Kingston.
Naturalmente al loro arrivo in Giamaica gli Stones trovarono ben poca strumentazione utile per sviluppare il loro ben noto modo per registrare o meglio trovare idee. Addiritura si cercò di rivivere l'intensità di gruppo vissuta a Nellcote sistemandosi tutti insieme, band e entourage, in una vecchia villa appartenuta al proprietario della casa discografica "Island".

Ma tutti questi buoni auspici crebbero una volta riscontrata la ben dura realtà del posto: intimidazioni nello studio, strani personaggi sempre presenti e addirittura un'aggressione a Bill Wyman nella sua casa con stupro della sua ragazza di allora...
Tutto ciò reso ancora più duro dagli inevitabili scontri tra Jagger e Richards.
In un momento dove il mercato discografico era scosso da dischi come "Quadrophenia" o in particolar modo dalla nuova miscela esplosiva Led Zeppelin, le aspettative si spensero alla dichiarazione di un Jagger un po' indeciso: "Il nostro nuovo album sarà meno bizzarro e più melodico del precedente"
Risultato: un disco senza personalità con delle cose buonissime e altre sotto lo standard Stoniano e un sigolo che da solo oscurò di molto tutto il lavoro dell'album e infine i soliti bisticci di pubblicazione e censure varie.

Si possono addebitare altri due fattori importanti alla debolezza di questo disco: l'essere uscito subito dopo a un capolavoro assoluto come Exile e che ormai l'uomo che aveva lanciato il suono Stones come produttore e arrangiatore, fu messo alla porta senza tanti complimenti.
Infatti questo rimane l'ultimo disco prodotto da Jimmy Miller, scaricato dai Glimmer Twins.
Per lui rappresentò l'inizio di un tragico declino, morirà nel 1994 per una malattia al fegato…
Disse Richards: "Lo sprememmo come un limone e del resto la stessa cosa era successa con Andrew Loog Oldham, fulminato come una lampadina… Andrew voleva essere come Phil Spector, mentre io intanto gli trombavo la moglie, a nessuno fregava un cazzo di quel che diceva e… beh insomma era una cosa ridicola"

La fotografia di copertina è opera di David Bailey (Keith Richards non si presentò alle session fotografiche).
La zuppa di testa di caprone (Goat's Head Soup, appunto) è una specialità giamaicana.

  

Dancing With Mr D. – Costruita su un riff lento e molto tenebroso di Keith Richards alla chitarra elettrica che apre il pezzo che si fa via via sempre più indemoniato con Mick Jagger che tra un verso gutturale e sensuale e l'altro si lancia in un ballo sfrenato col Diavolo.
Il brano si accosta un po' troppo come riferimento a Symphaty For The Devil, dove ancora una volta Jagger racconta di trovarsi di fronte al Signor D… La ritmica è precisa e i brevi assoli di chitarra elettrica di Mick Taylor e del piano di Nicky Hopkins sbucano dal perpetuo ritornello ripetuto da un coro spossato.

100 Years Ago – Il tipico cantato sommesso di Jagger in questa prima e non ultima ballata dell'album che non vede la partecipazione alle registrazioni strumentali di Keith Richards che si presta solo come seconda voce, è sorretto dalle melodie del clavinet di Billy Preston e dalla jazz guitar di Taylor.
Peccato per il solo andato perso in fase di registrazione e qui toppo basso per esaltare.
Il testo si riferisce probabilmente all'intensa storia d'amore tra Mick Jagger e Marianne Faithfull conclusasi qualche anno prima.

Coming Down Again – ballata sensuale costruita sul delicato piano di Nicky Hopkins e su chitarre languide, è cantata da Keith Richards che, supportato dalle voci di Mick Jagger e Mick Taylor non lascia trasparire alcuna incertezza. Il brano è avvalorato da un azzeccatissimo assolo di Bobby Keys al sassofono aggiunte in seconda fase per il temporaneo allontanamento dalla band.
Il testo scritto da Keith Richards parla della sua fuga d'amore nel '67 con Anita Pallenberg, l'allora ragazza di Brian Jones.

Doo Doo Doo Doo Doo (Heartbreaker) – qui si torna al classico Rock Blues di matrice Stones. Certamente la forza della canzone stà nel duello chitarristico tra Richards e Taylor e nell'impettuoso pianoforte di Billy Preston, ma è l'arrangiamento della sezione fiati che rende il brano unico.
Purtroppo questa sarà anche l'ultimo lavoro di Jim Price con gli Stones.
La voce sensuale di Mick Jagger si impone con energia sulla ritmica, impeccabile come sempre.
Una delle poche canzoni politiche del gruppo, essa muove un'accusa verso la polizia di New York per l'assassinio di un bambino di dieci anni colpevole soltanto di essere stato confuso dall'agente che gli ha sparato ad un uomo che aveva derubato un tassista.

Angie – Singolo di gran (troppo) successo, il testo commovente è avvalorato dall'interpretazione vocale toccante di Mick Jagger che si fa trasportare da malinconiche chitarre acustiche e dal piano di Nicky Hopkins, nonché da una sezione d'archi che dà un'ennesima sfumatura al brano.

Silver Train – Registrata agli studi Island di Londra, Keith Richards e Mick Jagger alle chitarre elettriche a dettare il ritmo ed un impeccabile Mick Taylor negli assoli slide elettrici in un brano che viaggia tra country-rock e woogie-boogie grazie al piano di Jan Stewart.
Il brano ascoltato in fase di registrazione fu ripreso da Johnny Winter sull'album "Still Alive And Well" uscito molti mesi prima di Goats Head Soup!!

Hide Your Love – Uscita per caso durante la lavorazione agli Olympic Studios mentre Jagger provava sul piano dall'intuizione e velocità di Johns che registrò al volo ciò che stava suonando.
Questa volta è Mick Jagger che detta l'incedere del pezzo seduto al piano e suonando uno spento woogie arricchito da uno splendido assolo di Mick Taylor alla chitarra elettrica. Nella registrazione è del tutto assente Keith Richards che lascia anche il ruolo di seconda voce cedendolo a Bill Wyman, grande come sempre al basso affiancato nella sezione ritmica da Charlie Watts alla batteria.

Winter – Primo brano registrato in Giamaica in cui nuovamente non compare Keith Richards. La chitarra elettrica ritmica passa quindi a Mick Jagger che non se la cava male, ma il meglio del pezzo esce dalle sue corde vocali e da quelle della chitarra elettrica di Mick Taylor che tesse lunghi assoli. La caratteristica meno convincente del brano è soltanto il testo.

Can You Hear the Music? - In apertura il tintinnio di una campana e il vivace flauto di Jim Horn apre il brano che presto chitarre elettriche convulse e piano indirizzano verso la ballata dai toni delicati.
Rimane un brano che racchiude un pò l'essenza degli Stones del momento, privi di costruttività e mancanza di direzione. Poca convinzione.

Star Star (Starfucker) – Gran finale e gran ritorno di Keith Richards e non a caso di una chitarra ritmica degna di un gran pezzo rock 'n' roll in cui i Rolling Stones fanno il verso a Chuck Berry.
La ritmica è essenziale, la chitarra elettrica di Keith Richards detta il ritmo, Mick Taylor tesse brevi assoli e lascia poi spazio ad un altro splendido solo di Keith Richards, la voce di Mick Jagger è sguaiata e sensuale ed è accompagnata da quella dell'altro Glimmer Twins.
A causa dei riferimenti sessuali (vedi il termine 'pussy', fica) e dei versi irriverenti nei confronti di John Wayne il brano fu sottoposto a censura.



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